venerdì 11 novembre 2011

Donne che corrono con i Lupi


In ogni donna si nasconde un essere naturale e selvaggio, una forza potentissima formata da istinti, creatività passionale e un sapere ancestrale… …nell’archetipo della donna selvaggia riusciamo a discernere i modi e i mezzi della natura più profonda della donna. La donna moderna è una confusione di attività. E’ spina e costretta ad essere tutto per tutti. L’antica sapienza ha ormai fatto il suo tempo. Il titolo di questo libro, Donne che corrono coi lupi, deriva dai miei studi di biologia sulla fauna selvaggia, e in particolare sui lupi…I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso e grande devozione. Lupi e donne sono affini ‘per natura ’ sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell’arte dell’adattarsi in circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi… …Da qualunque cultura sia influenzata la donna comprende intuitivamente le parole ‘donna’ e ‘selvaggia’ Quando le donne odono queste parole, un’antichissima memoria si rimescola e torna in vita…sappiamo che lei ci appartiene e che noi apparteniamo a lei. Ci sono donne alle quali questo ‘rigenerante’ gusto del selvaggio arriva durante la gravidanza, durante l’allattamento del loro piccino, permane mentre si compie il miracolo del cambiamento di sé nell’allevare un bambino, mentre curano un rapporto amoroso come curerebbero l’amato giardino….Questi fuggevoli ‘gusti del selvaggio ’ vengono nella mistica dell’ispirazione; “ha, ecco!Oh, ora è tutto svanito. La nostalgia affiora quando capita di incontrare una persona che si è assicurata questo relazione selvaggia. La nostalgia affiora quando ci si accorge di aver dedicato poco tempo al mistico falò o al sogno, troppo poco tempo alla vita creativa, al lavoro della propria vita, ai veri amori… …Allora ci lanciamo nella foresta e corriamo forte, con gli occhi che scrutano il terreno, cercando sotto, cercando sopra, cercando un indizio, un resto, un segno a prova che lei vive. E quando ne ritroviamo le tracce, è tipico delle donne mettersi a correre forte per riguadagnare il tempo perduto…perché mai più faremo a meno di lei. La donna sana assomiglia molto al lupo: robusta, piena di energia, di grande forza vitale, capace di dare la vita, pronta a difendere il territorio, inventiva, leale, errante…Non siamo nate per essere cuccioli spelacchiati e incapaci di balzare in piedi, incapaci di caciare, di generare, di creare una vita..Con la donna selvaggia come alleata, guida, modello, maestra, noi non vediamo con due occhi ma con gli occhi dell’intuito, che è occhiuto. Quando facciamo valere l’intuito siamo come una notte stellata: fissiamo il mondo con migliaia di occhi. La donna selvaggia porta tutto ciò di cui una donna ha bisogno per essere e sapere. Porta il medicamento per tutto. Porta storie e sogni, parole e canzoni, segni e simboli…Riunirsi alla natura istintuale non significa disfarsi, cambiare tutto da destra e sinistra…comportarsi da folli senza controllo…perdere le proprie socializzazioni primarie…Significa piuttosto il contrario. La natura selvaggia possiede una ricca integrità. Significa fissare il territorio, trovare il proprio branco,stare con sicurezza e orgoglio nel proprio corpo indipendentemente dai suoi doni e dai suoi limiti… …Dunque che cos’è la dona selvaggia?...è l’anima femminile, eppure è di più; è la fonte del femminino. E’ tutto quanto è istinto, è un’insieme di mondi visibili e nascosti, è la base…E’ la forza vita/morte/vita, è l’incubatrice. E’ intuito, veggenza, colei che sa ascoltare, è il cuore leale. Incita gli esseri umani a restare multilingui: spediti nel linguaggio dei sogni, della passione e della poesia. Sussurra nei sogni notturni.. Lei è idee, sentimenti, impulsi e memoria. La si è perduta e presso ché dimenticata per moltissimo tempo… …E’ il nostro scontro con la donna selvaggia che ci induce a non limitare le nostre conversazioni gli esseri umani e a non limitare i nostri splendidi movimenti alle piste da ballo né le nostre orecchie solamente alla musica prodotta da strumenti fatti dall’uomo, né i nostri occhi alla bellezza ‘appresa’, né i nostri corpi alle sensazioni ‘approvate’, né la nostra mente alle cose su cui già ‘approviamo’…
Per noi la questione è semplice. Senza di noi la donna selvaggia muore. Senza la donna selvaggia siamo noi a morire. Para Vida, tutte dobbiamo vivere.

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