Canto alla luna da rupi innevate,
Canto nel buio di una notte d’inverno.
Canto ai compagni di strade tracciate,
perdute tra i venti, solcate dal tempo.
Canto nel fatuo torpore dei sogni
di un muto viandante, nei luoghi remoti
di spenti antenati, che cantano assorti
negli echi rubati da pascoli e monti.
Canto a quel fiume che placa la sete
Canto alle ombre dei boschi d’estate
Canto alla coltre infiammata di stelle,
ai fieri acquazzoni, a mattine infuocate.
Canto e richiamo memorie passate
di un vecchio pastore, nei giorni di caccia
di un tempo perduto, che affiorano appena
nei fumi contorti di tiepide braci.
Canto e la quiete in un languido abbraccio
richiama al silenzio e sopisce la mente
Canta ora il vento, io ascolto soltanto
e piango col sole, alla notte morente.
Lorenzo Emanuele Labate -Samael-
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