martedì 22 novembre 2011

Il Totem del lupo - Chen Ying Gabriele Battaglia


Titolo: Il Totem del Lupo

Autore: Jiang Rong

Editore: Mondadori (collana Oscar bestsellers)


La biodiversità in forma di romanzo, nella visione di un misterioso accademico cinese.
Ecco la sintesi un po’ forzata per definire uno splendido libro, Il totem del lupo, che può essere letto su più livelli: avventura che ci parla di grandi spazi, inno ecologista,trattato storico-antropologico,pamphlet politico. Infine e soprattutto, romanzo avvincente, da godere in ognuna delle sue 650 pagine.

Alcuni studenti pechinesi, inviati nella Mongolia Interna per “rieducarsi” come pastori ai tempi della Rivoluzione Culturale, compiono un percorso iniziatico al cospetto del re della prateria: il lupo. Odiato, amato, soprattutto rispettato, il lupo è il nemico ma anche il totem dei nomadi mongoli, che gli affidano la tutela dell’ecosistema e finanche il proprio ultimo viaggio, quello verso il Tengger, il Cielo degli antenati.
Nel corso degli anni, i giovani intellettuali si schierano sempre più dalla parte della prateria, minacciata dall’avanzata della civiltà cinese e dalle ragioni dell’economia.
Chen Zhen, il protagonista, è un novello Darwin che sperimenta lasciandosi coinvolgere totalmente dall’oggetto della sua ricerca. Niente distanza critica: cattura un lupetto e decide di allevarlo con intenti scientifici, ma gradualmente si lascia sopraffare dall’ammirazione e dall’amore per la piccola belva. Nel suo svolgersi, questa vicenda nella vicenda diventa metafora di come l’uomo, anche con i migliori propositi, sia l’unico animale che inevitabilmente sconvolge l’ecosistema.

Ci sono momenti lirici che rendono palpabile la struggente e al tempo stesso dura, violenta, bellezza della prateria mongola. E’ un romanzo che gronda sangue senza banalità splatter, ci restituisce carnalmente le sensazioni di un passato le cui tracce dimorano da qualche parte anche nel nostro codice genetico: terra, cielo, umanità, tutto si collega in una logica più profonda delle volontà di potenza individuali e del profitto immediato.
Da incorniciare sono due scene di battaglia uomini-lupi così avvincenti e mozzafiato da ricordare le descrizioni belliche del grande romanzo storico europeo: Guerra e Pace in versione primordiale.
Proprio queste aperture e i riferimenti culturali tipicamente occidentali disseminati un po’ ovunque potrebbero suggerire che l’autore scriva furbescamente per il mercato globale. Ma è solo un attimo, Il totem dei lupi ha una forza del tutto assente nei prodotti studiati a tavolino.

Ma, giustappunto, chi è l’autore?
Jian Rong è lo pseudonimo dietro cui si nasconde un docente di economia politica di Pechino. Ha vissuto per 11 anni nella steppa mongola ai tempi della Rivoluzione CUlturale, tra il 1967 e il 1978, proprio come il suo alter-ego Chen Zhen. Queste sono le uniche informazioni sul suo conto.
Dalle sue pagine traspare una vera e propria teoria antropologica, maturata nei trent’anni serviti all’elaborazione del libro: le popolazioni nomadi, vincenti nella storia, hanno in sé lospirito del lupo, fatto di dinamismo, ferocia, ma anche di rispetto degli equilibri ecologici.
Uscito nei primi mesi del 2004, in Cina il libro è diventato immediatamente un best-seller anche grazie a un’intelligente campagna di marketing, basata sul coinvolgimento di noti intellettuali nel dibattito suscitato dalla domanda: i cinesi han, tradizionalmente stanziali agricoltori, hanno bisogno di imparare dallo spirito del lupo? Di avere una violenta iniezione di forza?
Grandi discussioni hanno quindi contrapposto, sulle maggiori riviste letterarie e non, il “totem del drago” (cinese) al “totem del lupo” (mongolo). Discussioni che per certi versi stupiscono noi occidentali, che abbiamo oggi della Cina un’immagine di incredibile dinamismo. Tuttavia, il messaggio di Jian Rong non prescinde da quella visione ecologista fortemente marcata, che è forse il vero senso del romanzo. In una Cina che comincia a interrogarsi sui costi sociali e ambientali del suo boom, questo tema ha indubbiamente contribuito al successo del libro.

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