giovedì 10 novembre 2011

Si dice che c’è un posto nel deserto in cui lo spirito delle donne e lo spirito dei lupi s’incontrano


attraverso il tempo, quel posto nel tempo in cui lo spirito della donna e lo spirito della lupa si incontrano, il posto in cui la sua mente e i suoi istinti si mescolano, dove la vita profonda della donna fonda la sua vita mondana è il luogo in cui le donne corrono coi lupi….”

“….I lupi e le donne hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Sono profondamente intuitivi…sono esperti nell’arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate… da coloro che vorrebero ripulire non soltanto i territori selvaggi ma anche i luoghi selvaggi della psiche,soffocando l’istintuale….”

“….Quando le donne riaffermano il loro rapporto con la natura selvaggia, vengono dotate di un osservatore interno permanente, di un conoscitore, un visionario, un oracolo, un ispiratore, un creatore, un inventore e un ascoltatore che guida, suggerisce e incita a una vita vibrante nel mondo interiore e nel mondo esterno.
Quando le donne stanno con la Donna Selvaggia, il fatto di quella relazione brilla attraverso di loro. Questa maestra selvaggia, questa madre selvaggia, questa guida selvaggia sostiene la loro vita intima e la loro vita esteriore, qualunque essa sia…
Queste parole, selvaggia e donna, fanno sì che le donne rammentino chi sono e perché ci sono….”

“…e poi ci sono quegli appetiti. Una donna può desiderare follemente essere vicino all’acqua, o a pancia in giù con la faccia nella terra a odorare quel profumo selvaggio.
Può aver voglia di correre nel vento o di piantare qualcosa, di togliere qualcosa dalla terra o mettere qualcosa nella terra.
Può aver voglia di impastare e mettere in forno, immersa nella farina fino ai gomiti. Può aver voglia di salire su una montagna saltando di roccia in roccia e facendo risuonare la sua voce.
Può aver bisogno di ore di notti stellate, quando le stelle sono come cipria sparsa su un pavimento di marmo nero.
Può sentire che morirà se non potrà danzare nuda nella tempesta, sedere in perfetto silenzio, tornare a casa sporca di inchiostro, di pittura, di lacrime, di luna.
Ringrazio, infine, l’odore dello sporco buono, il suono dell’acqua libera, gli spiriti della natura che accorrono sulla strada per vedere chi passa. Tutte le donne che sono vissute prima di me e hanno reso il sentiero un po’ più aperto e un po’ più facile.”

Clarissa Pinkola Estes, “Donne che corrono coi lupi”

Nessun commento: