domenica 13 novembre 2011

Lo Sciamanesimo (seconda parte)


Sciamanesimo dunque non è magia o illusionismo, sciamanesimo non è religione, lo sciamanesimo è l’arte di trarre la risposta ad ogni domanda dalle energie che ci circondano, le stesse di cui noi siamo formati, non va confuso con i riti esoterici e il misticismo trascendentale.

È semplicemente l’entrare in contatto con il mondo spirituale che da sempre coabita con noi, quello che va ascoltato con il cuore e non con il corpo, quello che nasconde i più profondi misteri dell’essere stesso, il vero sapere.

Gli sciamani hanno una vocazione, come avviene per alcuni religiosi. Solitamente, si inizia con il chiedersi chi siamo e cosa facciamo qui, e più nel cercare delle risposte ci si scosterà dalla realtà che la politica e la storia ci hanno imposto, più la vocazione crescerà nello spirito del nuovo sciamano.

All’inizio, il nuovo sciamano si sentirà solo, diverso, e un grande senso di cambiamento invaderà la sua mente, portando con sé depressione e sbalzi d’umore.

Tutto questo perché è difficile accettare che ciò che fino ad ora è stata tutta la nostra vita non ha più senso, è vuota e minuscola in confronto a ciò che pian piano si apre nella nostra mente.

Il nuovo sciamano si sentirà “illuminato”, e a lui sarà concesso vedere la realtà nelle molteplici sue forme, le entità guida gli faranno visita e queste, o il maestro spirituale (possa esso far parte sia del mondo terreno che di quello ultraterreno), gli insegneranno dapprima la gerarchia e l’importanza di ogni entità che incontrerà nei suoi viaggi, poi a ringraziare ed ad entrare in contatto con tutti gli elementi che lo circondano, in seguito gli insegneranno a curare il proprio sé, a guarire la propria anima e a viaggiare e muoversi in modo conscio nella realtà che ora gli sarà concesso conoscere.

Lui imparerà che non esiste passato, presente o futuro per lo spirito, ma solo per il corpo.

Imparerà a vivere secondo le leggi della natura, con la consapevolezza che il sole scandisce il tempo e non l’orologio, il vento le stagioni e non il nostro calendario.

Avrà dimestichezza con erbe e minerali, imparerà alcune discipline antiche come ad esempio la cartomanzia e la lettura delle rune, abbandonandosi al sapere delle energie e delle divinità che ormai sono un tutt’uno con la sua vita e gli aprono la porta ad ogni sua domanda.

Imparerà sopra ogni altra cosa che il rispetto e l’umiltà sono sintomo di forza interiore e di saggezza.

E, in uno stadio ormai avanzato, a lui sarà concesso guarirsi e guarire gli altri e la madre Terra.

Gli sciamani vivono a stretto contatto con la natura e ne rispettano le leggi. Perfettamente ambientati, sanno che il ciclo da seguire è quello del Sole, quindi si sveglieranno alle prime luci dell’alba e si addormenteranno con il buio. Mangeranno ciò che la madre Terra gli offrirà e dedicheranno la maggior parte dalla loro vita nella meditazione. Insegneranno ai novelli sciamani (possano esserlo per eredità o per vocazione) tutto il loro sapere e si lasceranno morire nella consapevolezza che il loro spirito sarà ora più libero e un tutt’uno con le energie circostanti e, nello stesso tempo, abiteranno nel mondo ultraterreno che già conoscono.

Gli sciamani moderni, o comunque chi si avvicina ora e nelle città a questa pratica, non può purtroppo vivere uno stile di vita così diverso dal solito, il lavoro e la società ci impongono certe regole. Ma con tanta concentrazione, si può ritrovare la porta che conduce alla tranquillità delle foreste anche nel proprio appartamento, io ad esempio guardo la sveglia solo quando suona al mattino, e con l’andar del tempo, ho imparato a sentire il tempo che scorre.

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